Durante la quinta edizione del festival della filosofia tenutasi a Varese, i ragazzi del corso di laurea in scienze della comunicazione dell’Insubria, hanno portato in scena un dialogo tratto dal “Protagora” di Platone.
La scelta del testo è dovuta al fatto che leggere Platone è esperienza, in quanto educa al pensare: Platone utilizza come forma letteraria il dialogo e, attraverso Socrate, pone continue domande. Infatti, è proprio confrontandoci con gli altri che sorgono i dubbi, e Socrate non insinua incertezze, ma scava nella profondità delle nostre idee.
Ed è questo il fondamento della conoscenza, la libertà di discuterne, al pensiero non si possono porre vincoli. Indagare sul perché delle cose porta a comprendere come non ci sia una verità assoluta, ma che la verità consista in quella famosa massima di Socrate che affermava: “la verità consiste nella ricerca della verità”.
Il “Protagora”, infatti, è un testo di iniziazione e di sollecitazione morale, senza una fine definita, come infondo è la filosofia: non ha scopi se non la comunicazione di un unico contenuto: la verità. Ma cosa essa sia non è che una ricerca infinita, che perdura durante tutta la vita.