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LE SANGUINOSE E SPETTACOLARI BATTAGLIE FRA VISCONTI E TORRIANI NEL TERRITORIO VARESINO

QUINDICI ANNI DI  DURA E CRUENTA GUERRA CIVILE

(DiKenji Albani) Nella provincia di Varese vennero combattute molte battaglie. Il territorio varesino fu infatti  teatro di combattimenti già a partire dai conflitti religiosi tra cattolici e gli eretici ariani nel IV° secolo e per ultima va citata  una storica battaglia garibaldina nel corso della Seconda Guerra d’Indipendenza nel 1859.

Particolarmente violente e spettacolari furono due battaglie della guerra civile milanese fra Visconti e Torriani, scoppiata nel 1262.

La battaglia della Guazzera fu combattuta nel 1276 (giorno e mese sono andati dimenticati) fra Torriani e Visconti sulla Guazzera, un torrente che sfocia nel lago Maggiore e che oggi divide il territorio di Ranco da quello di Ispra. Questo torrente era molto fangoso, da qui Guazzera, e sembrava più una palude che un corso d’acqua. Oggi la zona è ancora rimasta in gran parte selvaggia ed è un P.L.I.S. (Parco Locale di Interesse Sovracomunale).

Giorni prima la battaglia, Ottone Visconti, forte di 4000 uomini, aveva conquistato la Rocca d’Angera, affacciata sul lago Maggiore, e i Torriani avevano inviato 500 cavalieri tedeschi e altre truppe guidati da Cassone Della Torre per riconquistare l’importante fortificazione. I tedeschi erano stati mandati in Italia dall’imperatore Rodolfo I° d’Asburgo, il quale voleva aiutare a tutti i costi i ghibellini Torriani contro i guelfi Visconti. Dalla Rocca di Arona, di dirimpetto a quella di Angera e sulla sponda piemontese, partirono le truppe viscontee condotte dal pavese conte Goffredo da Langosco e costituite da uomini originari di Milano, Pavia, Seprio e anche mercenari genovesi e spagnoli. Queste truppe sbarcarono a nord di Angera e attaccarono l’accampamento dei Torriani che si trovava nella Guazzera.

L’attacco a sorpresa ebbe successo e i lancieri viscontei  sgominarono i pericolosi cavalieri tedeschi, i quali fuggirono dopo che il conte infilzò il loro effettivo comandante, Hans Lauser. I viscontei inseguirono i fuggitivi e Cassone Della Torre si accorse che le truppe viscontee erano scoperte e il loro fronte sottilissimo. Per poco le sorti della battaglia non si capovolsero.

Quel “poco” era Napo Della Torre, padre di Cassone, che giunse da Sud con 10000 miliziani e prese i viscontei alle spalle. Di colpo i fuggitivi invertirono la loro direzione e spinsero i viscontei contro i rinforzi, gettandoli nel torrente e accerchiandoli. I viscontei impantanati nel fango furono massacrati, e tutto perché Goffredo da Langosco aveva sottovalutato le truppe dei Torriani. Secondo alcuni fu fatto prigioniero con altri 33 nobili che furono poi portati a Gallarate, processati e giustiziati. Secondo altri fu ucciso poco dopo essere stato catturato, per mano di Napo Della Torre. Sono notizie discordanti, ma quel che è sicuro è che i viscontei furono così spaventati dalla schiacciante vittoria dei Torriani che abbandonarono non solo la Rocca d’Angera, ma pure quella di Arona, lasciandole alla mercé dei saccheggi dei nemici.

Il massacro spaventò i Visconti, i quali non diedero alcuna testimonianza della sconfitta. L’unico storico a riportare qualche notizia è stato Stafanardo da Vimercate nel suo “Liber de gestis in civitate Mediolani”. A parte le notizie di Stafanardo si sa che fino a 60 anni fa i contadini del posto usavano come utensili le punte di freccia trovate nel fango e nel 2005 fu compiuta una rievocazione storica.

I Visconti spostarono il loro quartier generale a Giornico, in Svizzera, e da lì cercarono di riconquistare quel che avevano perduto. Per questo motivo si combatté la battaglia di Germignaga, cittadina a Sud di Luino.

La battaglia di Germignaga si combatté nel luglio dello stesso anno di quella della Guazzera, per l’esattezza sulla foce del fiume Tresa. Oggi quella parte del fiume Tresa è un canale artificiale, costruito nel 1300. All’epoca della battaglia sembra fosse un torrente stagionale.

Si hanno poche informazioni sulla battaglia, vista la scarsa rilevanza strategica, ed è ancora Stafanardo da Vimercate a riportare alcune notizie sempre nel “Liber de gestis in civitate Mediolani”. Ma fu comunque la prima reazione dei Visconti dopo la sconfitta della Guazzera. Le truppe viscontee, capitanate dal ticinese Simone Orello e Ottone Visconti, sbarcarono a Germignaga con l’intenzione di impossessarsi del castello costruito attorno al 1000 e di cui oggi non rimane più nulla, i resti furono usati nel 1800 per la costruzione degli argini del Tresa. Lo fecero di mattina presto, attaccando di sorpresa le truppe Torriane che erano arrivate il giorno prima e mai si sarebbero aspettate un attacco. Le truppe Torriane fecero la fine di quelle viscontee alla Guazzera. Stafanardo scrisse che il Tresa e del lago divennero rossi per il tanto sangue versato.

A seguito della vittoria i Visconti sperarono di potersi riprendere i castelli di Angera ed Arona. Ma non ci riuscirono. Gli unici vantaggi furono le navi catturate e l’inizio di un’offensiva che gli portò la vittoria decisiva della battaglia di Desio del 21 gennaio 1277.

 

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Mauro Carabelli

Giornalista

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