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Occhi rivolti al cielo per ammirare l’eclissi

 

 

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(Di Francesca Bianchi) Uno dei fenomeni più maestosi ed affascinanti che possiamo vedere quando guardiamo il cielo è senza dubbio un’eclissi solare. Al contrario di quanto si potrebbe pensare questo evento non è propriamente definibile come raro dato che, in media, un’eclissi totale è visibile come tale – da qualche parte del nostro pianeta – una volta ogni 18 mesi.

In quella che si verificherà il 20 marzo 2015, però, il sole apparirà come totalmente oscurato solo a latitudini ben superiori alla nostra. Più ci avvicineremmo al Polo Nord, infatti, in corrispondenza delle isole Fær Øer o delle Svalbard, e più avremmo non solo l’opportunità di assistere al meglio questo fenomeno astronomico ma anche l’opportunità di esser spettatori dell’oscuramento della prima alba dopo i sei mesi di notte polare.

Sul territorio italiano risulterà invece solo come un’eclissi parziale in cui la porzione di Sole coperto dal nostro satellite si aggirerà intorno al 70% al Nord Italia e in percentuale inferiore (circa il 40/50%) al Centro e al Sud.

Comincerà all’incirca intorno alle 9.15 e proseguirà fino alle 11.30/11.50 (a seconda delle varie zone d’Italia) toccando il suo massimo all’incirca un’ora dopo il suo inizio.

Ma che cos’è un’eclissi solare? Si tratta di un fenomeno che si verifica durante il novilunio in cui Sole, Luna e Terra sono perfettamente allineati, in questo ordine.

In questo modo il nostro satellite, pur avendo un diametro circa 400 volte inferiore rispetto a quello del Sole, risulta essere all’apparenza grande quanto la nostra stella dato che si trova circa 400 volte più vicino a noi (384.400 km contro 149.597,872 mila km). Questo fa sì che la Luna copra il nostro astro alla nostra vista e che la sua ombra venga proiettata sul nostro pianeta.

L’eclissi di quest’anno appartiene alla famiglia delle Saros 120, una serie di eclissi molto simili tra loro in cui la Luna si trova pressapoco sempre alla stessa distanza dalla Terra. Avvengono secondo una periodicità quasi perfetta che si aggira intorno ai 18 anni, 10 giorni e 8 ore e questa sarà la 61° della serie.

Inoltre, come ha precisato Tom Kerss, astronomo presso Royal Greenwich Observatory,l’oscuramento sarà amplificato dal fatto che il nostro satellite, la sera prima dell’eclissi, si trovava al suo perigeo, cioè alla minima distanza dalla Terra.

Uno spettacolo davvero imperdibile che tuttavia è bene non guardare ad occhio nudo o con il semplice utilizzo di occhiali da sole. Meglio ricorrere a filtri o occhiali appositi come quelli da saldatori con un indice di protezione pari o superiore al 14 poiché fissarla direttamente potrebbe portare a danni permanenti alla vista.

Lo stesso discorso vale per i nostri dispositivi tecnologici nel caso in cui volessimo provare ad immortalarla dato che, se privi di adeguate protezioni, anche le nostre macchine fotografiche e i nostri smartphone potrebbero subire gravi danneggiamenti.

Come fare dunque per assistervi senza rischi? La risposta a questa domanda ce la dà internet. Si è già provveduto infatti a creare vari collegamenti streaming per poter guardare l’eclissi solare senza problemi e in tutta comodità.

In prima linea l’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea che grazie alla sua web tv ( http://www.esa.int/spaceinvideos/esalive )  permetterà di seguire in diretta il fenomeno. Ma sono numerosissimi i portali specializzati come per esempio, giusto per nominarne un altro, il Virtual Telescope Project ( http://www.virtualtelescope.eu/webtv/ ) che trasmetterà da Frosinone.

Ma la nostra Università non è da meno. Verrà montato infatti un piccolo telescopio nel piazzale della sede di Via Valleggio a Como ad opera di Mario Oriani (esperto IT e astrofilo) e di Francesco Haardt (professore di Cosmologia e Astrofisica) coadiuvati dal SIC (Centro Sistemi Informativi e Comunicazione)  ( http://streaming.uninsubria.it/eclisse2015  )

 

 

 

 

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Mauro Carabelli

Giornalista

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