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Ritorno al futuro: com’è veramente il mondo nel 2015

futuro

21 ottobre 2015

(di Rebecca Manzi) A qualcuno questa data non dirà nulla, ma per molti appassionati è stato il tanto atteso “giorno dei giorni”. Alle ore 16.29, infatti, “Doc” Emmett Brown (Christopher Lloyd), Marty McFly (Michael J. Fox) e la sua ragazza Jennifer Parker – protagonisti della trilogia Ritorno al Futuro – sbarcavano con la mitica DeLorean a Hill Valley, California, nel tentativo di salvare dai guai il (futuro) figlio di Marty.

Nel 1989, anno di uscita del secondo film della Saga, l’unico non ambientato nel passato, il 2015 sembrava così lontano e invece eccoci qui a celebrare questa ricorrenza.

Migliaia di fan non hanno mancato di festeggiare il “Back to the Future Day”, ripercorrendo l’intera trilogia, trasmessa per l’occasione nei cinema di tutta Italia e del mondo.

Tra di loro figura anche un fan “speciale”: il presidente degli Stati Uniti Barack Obama che ha inviato un tweet a Michael J. Fox “Buon Ritorno al futuro Day! Hai mai pensato al fatto che viviamo nel futuro che avevamo sognato? Forte” a cui l’attore ha prontamente replicato: “Signor presidente, non avrei mai pensato di parlare del futuro con qualcuno che sta facendo la Storia”.

Ma quali sono le invenzioni viste nel film realmente brevettate?

In una scena di Ritorno al futuro II si vede Doc indossare un paio di occhiali connessi a varie telecamere all’interno dell’auto con i quali raccoglie informazioni sui dintorni, molto simili a quelli che noi ora conosciamo col nome di Google Glass.

Marty viene poi licenziato con una videochiamata, situazione allora inimmaginabile.

Oggi, invece, esse sono all’ordine del giorno ad esempio grazie a Skype.

Il regista Robert Zemeckis ci aveva visto giusto anche con il 3d, i maxischermi piatti e aveva persino previsto l’avvento dei droni – oggi usati per sorvolare le zone di guerra o per riprendere immagini dall’alto – che all’interno del film trasportavano cani.

Famosissimo anche l’Hoverboard, lo skateboard volante che è stato effettivamente creato dalla Lexus ma che tuttora resta un prototipo, il cui costo si aggira sui 10 mila dollari.

E ancora un simbolo di Ritorno al Futuro – parte II sono le scarpe auto allaccianti indossate dal protagonista Michael J. Fox. La Nike ha annunciato che ne sarà venduta all’asta una serie limitata a partire dal 2016 al fine di raccogliere fondi per la Michael J. Fox Foundation, che da anni si impegna per la ricerca sul Parkinson – malattia di cui l’attore è affetto dal 1991, quando aveva solo 30 anni.

Infine è rimasta celebre la battuta di Doc: “Strade? Dove andiamo noi non ci servono strade!”.

Le macchine erano infatti immaginate come volanti.

A questo la tecnologia non è ancora arrivata, ma chissà, fra altri 30 anni…

 

 

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Mauro Carabelli

Giornalista

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