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Expo: una sfida vinta

 

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(di Rebecca Manzi) Per tutta la giornata del  31 ottobre è sembrato così lontano quel 1° maggio quando Expo Milano 2015 veniva inaugurato, mostrando al mondo intero un bellissimo spettacolo purtroppo contaminato da un’orribile ombra: da una parte la maestosa cerimonia di apertura dell’esposizione universale,  dall’altra le devastazioni subite da  Milano da parte di gruppi anti-Expo.

Ora, a manifestazione conclusa, è tempo di bilanci: le aspettative di 20 milioni di biglietti venduti sono state ampiamente superate  toccando quota 21,5 milioni.

Il mese più affollato è stato quello conclusivo di Ottobre, con 5,3 milioni di visitatori, seguito da Settembre (4,5) e Agosto (3,6).

La manifestazione, iniziata un po’ in sordina – a Maggio si sono registrati 2,7 milioni di ingressi –  è andata sempre in crescendo, se si escludono le affluenze in calo di Luglio, complice anche il caldo e le alte temperature raggiunte quest’estate.

Il giorno che ha visto in assoluto più visitatori è stato sabato 10 ottobre con 272.785 ingressi.

Grande partecipazione è arrivata anche dalle scuole con oltre 2 milioni di studenti mentre gli stranieri sono stati più di 7 milioni.

Con queste affluenze non sono mancate code record che si sono registrate soprattutto per visitare il Padiglione del Giappone – dove si è toccata quota 10 ore di attesa a cui vanno aggiunti 50 minuti di visita (paradossalmente per recarsi fisicamente in Giappone dall’aeroporto di Malpensa si impiega solamente un’ora in più!) – quello degli Emirati Arabi e ovviamente il Padiglione Italia, tappa a cui molti italiani, nonostante le lunghe file createsi lungo il Decumano, non hanno voluto rinunciare.

Coloro che non hanno avuto questa opportunità o hanno deciso di non affrontare le attese interminabili non disperino! Si pensa infatti già al post-Expo.

I lavori di smantellamento sono iniziati subito e il Commissario Unico di Expo 2015 Giuseppe Sala ha annunciato che Palazzo Italia, Padiglione Zero e l’Albero della Vita, emblema della manifestazione con i suoi giochi di luce e le sue fontane d’acqua, rimarranno nel sito espositivo di Rho Fiera e ha auspicato che saranno visitabili già a partire da questa primavera.

Sul futuro di quest’area da più di un milione di chilometri quadrati si fanno molte ipotesi: da un parco tematico a un campus universitario, passando per un polo di ricerca scientifica, tutte ancora da verificare.

Indubbiamente però l’eredità più importante di Expo 2015 è la Carta di Milano, che nel frattempo ha raggiunto quota 1,5 milioni di firme.

Essa contiene i nuovi diritti e doveri dell’umanità sul cibo ed è un documento con cui i Paesi firmatari si impegnano per promuovere la sostenibilità alimentare nel mondo.

La Carta di Milano è la vera risposta allo slogan e al tema centrale di Expo 2015: Nutrire il Pianeta.

Simbolo di questo successo è stato il sorriso trionfante del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che con gli occhi al cielo ha osservato ammirato l’imponente spettacolo pirotecnico finale della cerimonia di chiusura di Expo 2015.

Il Capo dello Stato, nel suo discorso all’Open Air Theatre davanti a migliaia di spettatori e centinaia di volontari Expo, aveva precedentemente affermato orgoglioso: “Per il nostro Paese l’Expo è stata una grande opportunità, sin dal giorno in cui la candidatura italiana è stata concepita. Possiamo dire serenamente che la sfida, rivolta prima di tutto a noi stessi, è stata vinta.”

 

 

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Mauro Carabelli

Giornalista

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