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Studiare: diritto uguale per tutti?

STUDIO

(di Davide Bonamici)

Se nella propria vita una persona sceglie di studiare, lo fa perchè sa che potrebbe portarle qualcosa di importante per il futuro. Ma, ancora oggi, per tanti studenti non è così.

Nelle università non tutti gli studenti possono studiare e seguire le lezioni come gli altri perchè, secondo le istituzioni, “non sono uguali agli altri”.

Questi ragazzi vengono affidati a dei tutor che di solito sono studenti degli anni superiori, per 6 o 8 ore alla settimana. Però, così facendo, si dà la possibilità di seguire solo una materia sulle 3 o 4 presenti in un semestre.

Oggi ci chiediamo ancora per quale motivo l’università, che promuove la cultura e la libertà di pensiero non dia ugual diritto di studio a tutti gli studenti. Perchè faccia differenze tra un ragazzo che cammina e un ragazzo su una sedia a rotelle, che sono persone uguali,  vogliono allo stesso modo studiare e stare insieme agli altri.

La mentalità è uguale a quella degli anni  50 e 60  quando le donne venivano prese in giro e derise dai colleghi maschi perchè decidevano di studiare invece che restare a casa per diventare spose, madri e sopratutto casalinghe a tempo pieno.

Il discorso oggi ovviamente non è uguale ma permane un’identica mentalità.

Questa volta sono le università a limitare lo studio ad alcuni studenti e nessuno fa qualcosa per cambiare la situazione.

Tanti sono i ragazzi che fanno i tutor ma pochi di loro operano in quanto tali.

Si impongono due soluzioni per poter migliorare la situazione: la prima è aumentare le ore ad un tutor unico, mentre la seconda è far fare 8 ore a 3 tutor, per ogni singolo studente che nè ha bisogno.

Lo studio è un diritto per ogni studente, chi nega questo deve iniziare a pensare dove sbaglia e  cambiare la propria mentalità se non il proprio modo di pensare.

Se una persona sceglie di studiare è perchè vuole avere, oltre ad una certa cultura, un futuro dove poter fare ciò che si ama.

Perchè in futuro, dopo la carriera da studente, ogni persona potrà svolgere lavori diversi ma ciascuno della stessa importanza tanto da essere essenziale per sè stessa e per il lavoro che farà.

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Mauro Carabelli

Giornalista

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