(di Anthony Fiani)
Esattamente 156 anni e due giorni fa un cinquantenne britannico dà alle stampe un’opera che avrebbe rivoluzionato il modo di pensare noi stessi.
Il suo nome sarebbe rimbalzato ovunque, diventando un personaggio e una mente nota in tutto il mondo.
Charles Robert Darwin o più semplicemente Darwin ha creato una teoria altamente attendibile, per alcuni e estremamente eretica per altri.
“L’uomo è il risultato di un lento processo di selezione naturale”.
Ancora oggi come il secolo scorso risuonano i suoi concetti, le sue parole ed è tra i biologi e naturalisti più studiati degli ultimi anni.
Non pochi furono gli uomini che si scontrarono con la chiesa che, come affermano alcuni studiosi, al contrario di quanto si pensi, non sempre frenò il progresso dell’uomo ma, in alcuni casi, lo favorí.
Non è sicuramente uno di quei casi ma ricordiamo che nel 2009, la chiesa anglicana si è scusata pubblicamente per non aver compreso tale teoria.
Un teoria che, per discendenza, ci rende figli di un unico antenato comune.
Furono molteplici i viaggi intorno al mondo che ispirarono Darwin a bordo della nave HMS Beagle e non da meno fu la sosta alle isole Galapagos.
Una mente rivoluzionaria, forse troppo.
Oggi lo ricordiamo con il Darwin Day istituito nel Regno Unito e con questo umile articolo.
