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La psicologia dietro un paio di occhiali

 

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(di Anthony Fiani)

Dal mese di aprile dell’anno corrente si parla on line di un ragazzo di nome James, proveniente presumibilmente dall’ Inghilterra, che ha redatto un breve volume di circa cento pagine sulla sua vita.

Non si tratta di un’ autobiografia ma di alcuni elementi appartenenti alla realtà fusi con un’ esperienza vissuta in prima persona.

Nel libro il ragazzo non menziona nomi o lavori di psicologi noti nel settore, ma propone un nuovo modo di percepire e di parlare di questo mondo.

Il protagonista, un alter ego con il suo stesso nome, fin dall’infanzia è legato con singolare ossessione ad un paio di occhiali da sole neri dategli in regalo dalla madre.

James sviluppa una vera dipendenza tanto da nascondersi dietro le lenti e osserva il mondo esterno non più attraverso i suoi occhi.

Le persone intorno a lui non esitano a prendere le distanze da lui considerandolo un diverso da evitare in quanto troppo anormale.

Lo psicologo Alexandre Theiard, il più conosciuto e riconosciuto per la sua professionalità, tenderà una mano che James fino a quel momento non ha mai chiesto a nessuno.

“Il diverso è chi lo definisce tale”.

Questa la motivazione che lo spinge a rimanere fermo nel suo essere.

Da qui il ragazzo fa costruire allo psicologo una teoria denominata “Behind the Glasses” con la quale tenta di “curare” il protagonista.

“Andare dietro le lenti e riscoprire il James nascosto”.

Questo l’obiettivo di una soluzione creata appositamente per il caso in questione.

Il titolo dell’opera rispecchia il nome della teoria.

Personalmente ho letto questo libro e mi piacerebbe che molti altri si immergessero in questo nuovo mondo costruito da un ragazzo di poco più di vent’anni.

È bello pensare che ci siano coetanei in grado di avere una buona dose di creatività e interesse narrativo.

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Mauro Carabelli

Giornalista

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