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La repubblica dei ladri

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#LaRepubblicaDeiLadri

 

(di Maha Kanaan)

Alcuni giorni fa, youtubers e non, manifestavano virtualmente il loro disdegno lanciando una campagna con l’ hashtag: “LaRepubblicaDeiLadri”, in protesta alle grandi testate che, secondo loro, ruberebbero il lavoro di piccoli artisti spacciandoli per propri.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato quando, secondo loro,  un noto quotidiano italiano  si sarebbe impossessato di un video di due youtubers olandesi, i “Dat is normaal”, postandola sulla propria pagina, aggiungendo frasi in italiano, e senza citare la fonte. Il video originale ha avuto 6 milioni di visualizzazioni e parlava di un esperimento sociale, in cui i due ragazzi leggevano frasi violente della Bibbia spacciandole per il Corano, dimostrando che nessuno se ne accorgeva.

Questo disdegno ha una lunga storia, innumerevoli volte i grandi media, che si lamentano dei pochi fondi, rubano il lavoro di youtubers prendendo i loro video e mettendoci su il logo della testata, senza prendere in considerazione il copyright, perché purtoppo non ci sono leggi che tutelano gli artisti su internet.

Molti videomakers guadagnano con la pubblicità proiettata prima del video su Youtube, se le testate si impossessano del video, a guadagnare dalla pubblicità saranno i grandi media e non lo youtuber che si è impegnato, investendo tempo e soldi, nel proprio operato.

Alcune testate si giustificano dicendo che postando i video dei piccoli youtubers danno in cambio “visibilità”, ma questa tante volte non è richiesta dai creatori.

 

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Mauro Carabelli

Giornalista

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