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Calda domenica di contestazione a San Siro

Icardi

(Foto da ilgiorno.it)

 

L’INTER  ”SI PERDE” NEI FISCHI DEI SUOI TIFOSI MENTRE LA CURVA SI SCONTRA CON IL SUO CAPITANO

(di Alessia Croci)

Circa 40000 persone si sono recate allo stadio di San Siro per assistere alla partita di calcio, tra Inter e Cagliari. Una domenica insolita quella del 16 ottobre, dove tutti i tifosi interisti hanno visto l’intensificarsi delle recenti polemiche tra Curva Nord e il capitano Mauro Icardi, dopo la pubblicazione della sua autobiografia.

La contestazione dei tifosi è ruotata intorno ad una parte in particolare del libro, quella relativa al racconto di un match della stagione 2015, dove l’Inter perse a Reggio Emilia. L’atto incriminato fu un faccia a faccia tra capitano, alcuni giocatori e la Curva, con relativo dono di maglia a un piccolo tifoso.

Nel libro Icardi torna sull’accaduto, raccontando come, secondo il suo punto di vista, l’indumento fu tolto al bambino perché appartenente a “un indegno”.

La curva non ha “apprezzato” questo ricordo e gli insulti al capitano hanno preso il via: “Sei un mercenario”, “Togliti la fascia da capitano”…

Non sono bastate le scuse prima della partita. Il ricordo delle dure parole dette a caldo dal capitano, contro quella parte di tifosi, è risultato troppo forte.

La contestazione ha coinvolto tutto il campo e ha creato uno stato di confusione generale.  La bolgia di San Siro si è così trovata divisa  tra i tifosi della curva che fischiavano Icardi e gli altri tifosi, la maggioranza, che fischiavano la curva. Il clima in campo, prima del fischio di inizio, è stato pazzesco.

Questa la cronaca: Icardi scende in campo. Al minuto 24’, l’addizionale di porta, Rizzoli, assegna un calcio di rigore in favore dell’Inter. Il rigore viene tirato raso terra fuori dallo specchio di porta. Fischi da una parte, incoraggiamento dall’altra.

Nonostante il momentaneo vantaggio, l’Inter, non riesce a vincere il match (Joao Mario 55’, Samir Handanovic 85’ (A) – Federico Melchiorri 71’).

La società sembra schierata e pronta a prendere provvedimenti contro Icardi.  Inequivocabile la dichiarazione di Zanetti, ora vice presidente del team ed ex capitano; “i tifosi vanno difesi…”.

La curva non si è arresa nemmeno nel dopo partita,  non sono bastati gli striscioni offensivi durante tutta la partita perché subito dopo  si è  spostata sotto la casa del Capitano Icardi,  senza risparmiarsi in  frasi intimidatorie. Una su tutte l’invito al capitano a chiamare i suoi “amici argentini”. Riferimento chiaro, sempre nel libro,  dove si racconta come Icardi, quel giorno a Reggio Emilia, disse chiaramente di non temere i tifosi e di essere pronto a “combattere” chiamando dei connazionali, essendo cresciuto in uno dei quartieri dello stato americano con il maggiore tasso di criminalità.

Sono questi da considerare i veri tifosi? Non si è passato il limite? Non ci rimane che attendere le decisioni della società. E chissà a chi spetterà l’ultima parola.

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Mauro Carabelli

Giornalista

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