0

khmer giallo rossi

grillo caos

(di Mauro Carabelli) Il dilettantismo in politica genera mostri. L’ultima tra le creature partorite è la cosiddetta “decrescita felice” di ispirazione grillina contro la quale si sta schiantando, anche con la complicità degli alleati di governo, la gestione delle acciaierie ILVA  che, privata dello “scudo penale”, è sul punto di essere completamente abbandonata dal gruppo indiano Arcelor Mittal.  Morale: decine di migliaia di posti di lavoro e relative famiglie a rischio per questa infantile incapacità di affrontare  i problemi  strutturali del nostro Paese. Qual è la causa? Probabilmente  l’eccesso ideologico che ti fa assaltare il cielo privo delle ali dell’esperienza oltre che della conoscenza. D’altra parte, non ci si poteva aspettare di meglio da un movimento multiforme, camaleontico e rissaiolo ispirato da un comico che si definisce “caos”, che umilia la rappresentanza parlamentare affidandosi ad un ambigua piattaforma di consenso extraparlamentare e, dulcis in fundo, desideroso di privare  del voto degli “anziani” la manifestazione della volontà popolare. A quanto pare, l’esperienza senile per i pentastellati e il loro guru è sempre sospetta perché fa parte del conservatorismo corrotto e incapace di affacciarsi al nuovo. E i “vecchi” altro non sono che l’incarnazione della cesura a quella ritmica giovanile, pura e incontaminata, insensibile alle figure paterne e materne, priva di arte e di parte, magari  iper ecologista ma digitalizzata,  perciò perfettamente all’avanguardia.   Se questi sono i presupposti, a breve anche i giovani cyborg saranno sospetti e forse il guru a cinque stelle dovrà correre velocemente a ritroso per individuare quel puer aeternus completamene deresponsabilizzato e vuoto, capace perciò di innovare e scompigliare a prescindere senza mai voltarsi indietro perché indietro non c’è nulla. Il che mi riporta alla memoria la fredda logica rivoluzionaria di Pol Pot che pensava di allevare uomini senza memoria per costruire in Cambogia una società nuova. Per ottenere ciò occorreva eliminare prima di tutto gli uomini vecchi, distruggere la cultura “tradizionale”, gli intellettuali, le biblioteche, la storia, i bonzi. Ciò avrebbe permesso di tirare su bambini simili a pagine bianche su cui scrivere quello che il Partito voleva. Sappiamo come andò a finire.

Share Button

Mauro Carabelli

Giornalista

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *