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Con una destra così…

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(Foto da “Il Secolo d’Italia”)

(mc) Stupisce, ma non più di tanto, l’arrendevolezza con cui Tajani ha trattato e insiste nel giustificare  la riconferma di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Europea. Ma come, i numeri per dare una svolta alle sciagurate politiche dei talebani rosso verdi c’erano! Bastava che i “conservatori” del Ppe non snobbassero i potenti segnali giunti dalle elezioni europee ma facessero pesare un  fronte comune  con lo schieramento Meloniano. Invece si sono consegnati mani e piedi alla élite  della cinica e disastrosa  baronessa tedesca. Fino a qualche giorno prima, lo stesso Tajani aveva spergiurato che mai si sarebbe messo con gli esaltati del Green Deal. Poi, forse perché quella era l’occasione giusta per neutralizzare l’appeal di Giorgia Meloni, oppure, molto più semplicemente, perché  vantaggioso sarebbe stato stare con il diavolo pur di conservare un briciolo di potere, Tajani e i suoi sodali di Forza Italia hanno contribuito a disattendere  le speranze di molti europei. Ma se le ambiguità dei popolari, e di Forza Italia,  erano nel conto, meno decifrabile e prevedibile è stata l’accoglienza riservata al generale Vannacci da parte delle lobby gay in seno ai lepenisti. Il pesante niet alla sua vicepresidenza  nel gruppo dei “patrioti” suona come un vero e proprio sgarro all’uomo, al militare, al suo curriculum e ai  500 mila voti e più guadagnati sul campo nel corso di una campagna elettorale dove l’opposizione di sinistra lo ha attaccato su più fronti e con pretesti a dir poco grotteschi. Che cosa sarà mai successo? Forse sono state considerate ingenerose le sue posizioni sull’omosessualità per altro più volte chiarite? Forse  ha suscitato qualche invidia avere ai vertici dei “patrioti” un uomo coraggioso, la sua impeccabile carriera e la sua verve? Certo è che se questi sono i presupposti per creare e rafforzare uno schieramento antagonista alla matrigna Ursula  “lacrime e sangue” nonché al mondo rovesciato,  c’è da chiedersi se questi sedicenti “patrioti” e questa sedicente forza conservatrice abbiano superato il test per prendere in mano, un giorno, le sorti non solo politiche ma etico morali di questa povera Europa.

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Mauro Carabelli

Giornalista

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