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Scrivere, sinonimo di libertà

scrivere

(di Anthony Fiani)

Non esiste ad oggi miglior modo per lasciare un’ impronta indelebile nel mondo paragonabile alla scrittura: è un metodo pratico antichissimo risalente già al 3200 a.C. introdotto dalla popolazione dei sumeri in Mesopotamia.

Evoluzione, modifica, miglioramento e diffusione sono le tappe che l’hanno portata fino a noi nel corso dei secoli; ancora oggi è uno strumento indispensabile per instaurare una comunicazione e rendere partecipi di concetti, idee, informazioni e conoscenze.

Non posso che rallegrarmi del fatto che sono molti i ragazzi, studenti  o oramai lavoratori, che si armano di penna e carta per dare vita e sfogo alla loro creatività e immaginazione.

Uno scrittore anonimo recente commenta:
“Scrivere è toccare con mano l’invisibile agli occhi, è lasciar detto ai nostri pari la nostra esistenza”.

Condivido a pieno questo pensiero e ritengo che siano davvero poche le opportunità che vengono fornite ai giovani per far spiccare il volo alla narrativa di propria mano.

Scrivere è un diritto inscindibile, paritario e di libertà.

Tutelarlo significa creare un futuro di idee nuove, di nuovi talenti e aspiranti.

“L’inspirazione nasce dall’inspirazione”, “le idee nascono dalle idee”, “la scrittura nasce da chi si rende partecipe della vita”.

Il nostro è un paese con tanti difetti, ma siamo figli di grandi nomi della letteratura che hanno lasciato il segno nella storia.

Sarebbe nella buona prassi favorirne la nascita di nuovi o per lo meno dare più spazio allo sfogo della nostra mente.

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Mauro Carabelli

Giornalista

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