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Il Mostro degli Spaghetti Volanti

 

pasta

(di Maha Kanaan)

Il Pastafarianesimo è una religione -parodistica- che accresce sempre più tra la popolazione mondiale.

Sono ancora poche decine di migliaia i pastafariani intorno al mondo, in Italia più di 3200 sono iscritti al registro ufficiale. Il Pastafarianesimo contempla l’esistenza di un Mostro di Spaghetti Volante, che una volta, mentre si ubriacava dal vulcano della birra dell’aldilà, ha creato il mondo e l’essere umano, non a sua immagine e somiglianza, ma da una sua appendice.
La religione, inoltre, contempla 8 condimenti/comandamenti, il primo recita: “Io preferirei davvero che tu evitassi di comportarti come un asino bigotto “più-santo-di te” quando descrivi la mia spaghettosa bontà. Se qualcuno non crede in Me, pace, nessun problema! Dico davvero, non sono mica così vanitoso. E poi non stiamo parlando di loro, quindi non cambiare argomento!”. La preghiera più conosciuta enuncia: “Possa il suo spirito essere mondato nel sacro ragù e pascolare per sempre dinnanzi al vulcano della birra. RAMEN”.
A differenza delle altre fedi, nel paradiso pastafariano esiste una fabbrica di spogliarelliste o spogliarellisti (a seconda del proprio orientamento), e un vulcano di birra. Nell’inferno, invece, il vulcano erutta birra stantia e le/gli spogliarelliste/i hanno malattie veneree.
Secondo il sito ufficiale della chiesa pastafariana italiana, il Pastafarianesimo esiste da centinaia di anni, ma fu riscoperto nel 2005 dal professore universitario Bobby Henderson, considerato profeta dagli adepti.
In Polonia, lo scorso anno, il Pastafarianesimo fu riconosciuto come religione a tutti gli effetti. In America e in Australia, è stato permesso, rispettivamente, a una donna e a un uomo di ritrarsi con il “sacro” scolapasta in testa, per la patente; nonostante le leggi riservino il diritto di coprirsi la testa solo alle “vere” religioni. In Italia, infatti, la scorsa estate fu rifiutato a un neopatentato il permesso di mettersi lo scolapasta in testa per la foto del documento.

 

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Mauro Carabelli

Giornalista

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