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Amazing Amazon

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(di Anthony Fiani)

Se utilizzassi la parola Cadabra.com cosa vi verrebbe in mente?

E se cambiassi questo termine con la parola Amazon.com?

Sicuramente si renderebbe più l’idea.

Infatti oggi parliamo dell’azienda di commercio elettronico statunitense più conosciuta al mondo.

Nata a Washington, si rivela il marchio più conosciuto e i servizi che offre online sono davvero validi.

Il personale risulta altamente professionale ed è tra le poche che davvero rispettano i tempi di consegna prestabiliti.

Dalla vendita di soli volumi di lettura, Amazon si trasforma in un vero e proprio centro commerciale virtuale dove acquistare di tutto, in base alle categorie di riferimento, da casa e con pochi semplici tap sull’ applicazione o sito dedicati.

Da cinque anni a questa parte il business prende piede anche in Italia e sembra davvero che la qualità percepita rispecchi quella attesa.

Non sono pochi i siti in rete in concorrenza che offrono le medesime prestazioni, ma Amazon risulta uno dei più completi, efficienti e con buon rapporto qualità – prezzo annuale.

Lo slogan “and you’re done” piuttosto che quella freccia giallo ocra che accompagna il nome del marchio (interpretata ormai come il sorriso del consumatore che si sente appagato), sono piccoli accorgimenti che fanno innamorare del brand.

Jeff Bezos, il padre fondatore dell’azienda nel 1994 che lanciò’ solo l’anno successivo, è uno degli imprenditori più conosciuti nonché amministratore delegato che ha avuto l’idea e la fortuna di creare il più grande rivenditore su Internet.

L’azienda è quotata in borsa sotto indice NASDAQ con il simbolo AMZN e nel 1997 il suo prezzo iniziale si aggirava attorno ai 18 dollari per azione.

Nonostante tutto anche chi sta sul piedistallo spesso barcolla.

L’azienda infatti è risultata al centro di polemiche per la vendita di libri a favore della pedofilia e negazionisti nei confronti della Shoah.

Inoltre ha subito un boicottaggio per l’utilizzo di alcuni brevetti per quanto concerne le  procedure di pagamento online.

Gli screzi e gli inconvenienti sono come prezzemolo ma è anche questo che aiuta a migliorarsi.

La perfezione non esiste ma ci si può andare vicino.

Come ogni cosa del resto.

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Mauro Carabelli

Giornalista

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