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Marijuana: la proposta di legge tra favorevoli e contrari

 

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(Immagine da floridapolitics.com)

 

di Simone Brazzorotto

Cannabis, il 25 Luglio la sua legalizzazione è stata portata sotto gli occhi del Parlamento.
Nonostante il voto sia stato rimandato, la proposta di legge ha spaccato in due Montecitorio tra favorevoli e contrari.
Ma cosa prevede la tanto discussa proposta di legge?
Sarà consentito il possesso per un massimo di cinque grammi fuori casa e quindici nel privato domicilio.
La coltivazione e la vendita saranno soggette a monopolio di stato.
Sarà comunque permessa la coltivazione sia in forma privata sia associata, previa comunicazione all’ufficio
dei monopoli, per un massimo di cinque piante a persona.
Saranno semplificate le modalità di consegna e di prescrizione dei farmaci contenenti cannabis, già legali
ma difficili da ottenere per questioni burocratiche.
Sarà vietata l’assunzione nei luoghi pubblici, negli ambienti lavorativi e prima di mettersi alla guida.
Inoltre un occhio di riguardo sarà dedicato alla prevenzione in quanto parte dei proventi sarà destinata alla
lotta contro le droghe.
Tra i favorevoli c’è la Direzione Nazionale Antimafia, fiduciosa del fatto che la proposta di legge darebbe un
duro colpo alle organizzazioni criminali.
Infatti la legalizzazione porterebbe via una grossa fetta di mercato alle mafie, seppur continuerebbe a
esistere un mercato illegale, ma non solo, il lavoro dei magistrati verrebbe ottimizzato dato che
diminuirebbero le procedure legali dovute alla cannabis e si libererebbero posti nelle carceri.
Lo stato con la legalizzazione inoltre potrebbe guadagnare fino a otto miliardi di euro l’anno.
Il cavallo di battaglia dei contrari invece è la “teoria del passaggio” secondo la quale chi fa uso di marijuana
è più propenso ad utilizzare anche droghe pesanti.
In realtà non è una teoria dimostrata, infatti, secondo gli esperti, sarebbe in realtà la frequentazione di
ambienti criminali, necessaria per reperire attualmente la cannabis, a favorire il passaggio a droghe pesanti.
Quindi la legalizzazione dovrebbe far diminuire l’uso di droghe pesanti in quanto il consumatore non
sarebbe più costretto a frequentare ambienti criminali, venendo così a contatto meno frequentemente con
sostanze come cocaina o eroina molto più pericolose.
Diamo uno sguardo anche al numero di decessi certificati legati alla cannabis: zero, ben ventimila in meno
di quelli legati all’alcol annualmente solo in Italia.
Negli ultimi anni molti stati hanno intrapreso un percorso che li ha portati infine a legalizzare la cannabis.
Tra questi i casi di California e Colorado hanno riscosso un considerevole successo mediatico per via dei
vantaggi sociali ed economici conseguenti alla legalizzazione: diminuzione della criminalità, diminuzione
della tossicodipendenza, nuovi posti di lavoro, rilancio dell’economia e del turismo.
Secondo le statistiche almeno un italiano su tre ha fatto o fa uso di cannabis.
In virtù di ciò, dei pro e dei contro, forse sarebbe il caso che la politica affronti al più presto il problema del
proibizionismo e riconsideri le proprie opinioni, senza pregiudizi e senza limitarsi ad archiviare o rimandare.

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Mauro Carabelli

Giornalista

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