0

Il risveglio della coscienza civile intorno al dramma ambientale crotonese

 

 

images

 

di Ada Cosco

- Qualcuno si sara’ chiesto “ma ci voleva una puntatina delle Iene a Crotone per rimettere in discussione il grande, oneroso problema della salute pubblica”, legata ad una condizione ambientale causa di gravi stati generativi di sviluppi oncogenetici?
Di botto si e’ risvegliata la coscienza, il discernimento si e’ schiarito, e il buonsenso provoca quella rabbia che per dna crotonese si era nascosta, assuefatta, non proprio neghittosità popolare ma quasi… Allora s’incomincia a prendere coscienza del serio problema ambientale che avevamo abbandonato. ma come tutte le situazioni analoghe, è “una figheria”andare su una rete nazionale. “Che piacere!”( gulp! sigh!!) ma, c’e’ sempre l’opinione, quella recensio fatta giusto per il gusto di fare notizia sulla notizia. e sul fatto che il vero annuncio che in molti aspettavano, ahimè, non è stato indirizzato al mittente.

Ci si preoccupa di non mangiare le cicorie raccolte nella zona industriale o il formaggio pecorino, di cui in tutte le salse i giornalisti locali ne avevano già parlato con dati alla mano. Pensare che da quelle parti si mangia anche a tavola perdindirindina!

Ma i crotonesi hanno la memoria corta! Sensibilizzare l’opinione pubblica ma soprattutto mandare un messaggio al governo. L’obiettivo doveva essere dunque questo: sullo stato ambientale figlio di una criminale industrializzazione chimica che ha lasciato veleni sui terreni contaminando anche tutto ciò che circonda la città, checché se ne dica… Si, forse, la giovane giornalista e’ stata oltremodo sintetica dando troppo spazio alla comunicazione di sintesi qualunquista, quel target che piace alla gente, che si dispera, che si ribella, dall’intonazione vignettistico. Insomma, che fa audience, e tira ascolti. Ma, chissà!

Probabilmente non gliene frega a nessuno dei problemi dei cittadini crotonesi. Di questi piccoli bimbi che rischiano attraverso la loro scuola, non solo ci camminano sopra le scorie, come la Questura di Crotone, come chissà quanti altri siti sconosciuti nell’hinterland, ma attraverso le vie respiratorie in alcuni casi assumiamo piccole particelle di arsenico, cadmio, zinco e solo Dio sa cos’altro! anzi, lo dice chiaro e forte il prof. Enzo Voce che da tempo si batte per ribadire quanto sia il rischio ancora vivo in città in termini di salute pubblica.

Il professore avverte che sono assenti all’appello “tantissime migliaia di tonnellate di metalli pericolosissimi “ metalli pesanti cancerogeni”. “Quelli rilevati sono solubili e presenti in concentrazioni elevatissime il cadmio può essere compreso tra 2.000 e 3.000 mg/kg, mentre nelle scorie cubilot è compreso tra 2 e 5 mg/kg”. ma chi difende i difensori di questa battaglia che all’apparenza sembra non aver spiragli ma soprattutto non ha sostenitori veri, puliti che aspirano a fiancheggiare una causa giusta per la loro terra e per i loro figli. La cosa che rallenta e confonde l’opinione pubblica sono le due scuole di pensiero nate.

Chi avrà ragione! Una cosa affiora repentina: 15 ettari che la regione Calabria ha ritagliato per il progetto dell’Antica Kroton è finanziata due volte, indovinate com’è possibile?

 

Share Button

Mauro Carabelli

Giornalista

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *