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IL BATTISTERO DI SAN GIOVANNI BATTISTA. UNA PERLA DI STORIA NEL CENTRO DI VARESE

battistero varese

(di Kenji Albani) Il centro di Varese è ricco di edifici recenti che ospitano banche e appartamenti privati, ma dove i muri verniciati sono sostituiti dalla pietra grezza, l’asfalto dal pavé, allora ecco gli edifici più antichi. Accanto alla Basilica di San Vittore e il suo campanile c’è un edificio in pietra bianca che anche l’occhio meno esperto può riconoscerlo come antico. Esso è difatti vecchio di molti secoli. E’ un battistero, il battistero di Varese intitolato a San Giovanni Battista, un po’ più grande se messo a confronto con altri battisteri del nostro bel paese, il cui retro si fonde con gli edifici più recenti. Attualmente è soggetto a restauri che riguardano la struttura, le superfici e la pavimentazione.

All’esterno si vedono dei semicapitelli a decorazione vegetale. Sul lato destro ci sono due porte murate. La prima ha un arco con dipinta la Madonna e Gesù bambino, un affresco protetto con un vetro dalle intemperie Poco dopo la seconda porta ecco un altro affresco, stavolta danneggiato seppur  protetto da un vetro, raffigurante probabilmente il volto di Gesù Cristo. L’unico portale della facciata a capanna ha ai lati due finestre e scorrendo lo sguardo dal basso verso l’alto ecco un arco con un affresco, pure esso protetto da un vetro, raffigurante la Madonna e un Gesù Bambino che consegna una croce a San Giovanni Battista. Poi si vede un oculo e un’edicola contenente una statua del Santo a cui è dedicato il battistero. Il gusto è gotico, ma con delle aggiunte romaniche. L’interno a pianta rettangolare ha il tetto costituito da quattro archi perimetrali e due diagonali che lo sorreggono ed è decorato da pietra rossa d’Angera. E’ diviso in due aule quadrangolari: il presbiterio, l’aula più piccola in fondo al battistero, che è sovrastato da un matroneo, ossia un terrazzo destinato ad accogliere le fedeli e la sede del rito battesimale a cui si accede non appena si entra nell’edificio con la fonte battesimale a immersione di forma ottagonale e le otto facce con scolpiti dei rilevi raffiguranti il battesimo di Cristo e gli apostoli. Questo elemento in pietra di Viggiù è rimasto incompleto, e pare sia del monzese Matteo da Campione (1335 circa – 1396) ed è datato alla seconda metà del XIV° secolo. L’edificio è stato definito una via di mezzo fra il gusto cistercense e quello comunale. L’ultima modifica strutturale risale al 1880.

Nell’aula del presbiterio oltre al matroneo ci sono una trentina di affreschi di stile, qualità ed epoca differenti. Alcuni addirittura sono stati dipinti l’uno sopra l’altro. Questi affreschi sono stati realizzati tra il 1320 e i primi anni del XV° secolo. Uno dei primi è difatti una “Madonna del Latte”. Alcuni affreschi raffiguranti San Leonardo e la Madonna sono poi affiorati nel matroneo, dipinti dallo stesso artista della “Madonna del Latte” di cui non si conosce il nome.

Un altro nucleo di affreschi appartiene al Maestro della Tomba Fissiraga il cui vero nome è stato dimenticato. A quest’artista, sembra originario di Lodi, sono attribuiti degli affreschi del 1325 raffiguranti notazioni di costumi, dettagli e figure plastiche ed espressive. Affresco di punta del misterioso affrescatore è la “Crocifissione” dell’arco trionfale in cui molti hanno visto un’influenza del giottismo bolognese, influenza che si è trovata in altre opere d’arte lombarde. Ma si possono anche ammirare “Teoria di Apostoli e Santi”, “Madonna della Misericordia” e “Due Santi Vescovi”. Gli affreschi rimanenti costituiscono più nuclei, ma dai soggetti banali, appartenenti alla tradizione locale.

Riguardo l’anno di costruzione negli anni ’60 si pensava che fosse stato costruito nella prima metà del XIII° secolo, invece studi degli anni ’80 e ‘90 dimostrano che risale alla prima metà del XIV° secolo. Comunque sia, è stato appurata la sua costruzione sui resti di un altro edificio sorto fra il VII° e il IX° secolo con funzioni battesimali e di forma esagonale con le tracce trovate durante i restauri del 1948. Pure la fonte battesimale è stata costruita sulle tracce della precedente di forma ottagonale. Secondo una leggenda il battistero fu costruito per volere della regina longobarda Teodolinda (570 circa – 627).

 

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Mauro Carabelli

Giornalista

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