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IL PAPA PENSA ALL’AMBIENTE, LA NUOVA ENCICLICA LAUDATO SI

 

FRANCESCO

(di Cinzia Guerra)Papa Francesco accetta il consenso degli scienziati sui cambiamenti climatici e dichiara la necessità di un’alleanza tra scienza e religione per la cura dell’ambiente.

Parla di un economia che non rispetta il mondo e l’uomo e dove la globalizzazione è neo-mercatista.

L’enciclica ecumenica è composta di 246 paragrafi divisi in sei capitoli dove, oltre ad aggiungere nuovo contributo alla dottrina sociale della chiesa, vuole risvegliare il senso della famiglia umana per far crescere la collaborazione e la solidarietà da consegnare alle future generazioni.

Francesco introduce, rivolgendo un invito urgente a rinnovare il dialogo “sul modo in cui stiamo costruendo il pianeta”.

La sfida ambientale continua, tocca tutti e la terra è la nostra casa e irresponsabilmente stiamo abusando dei beni che Dio ha posto in lei.

“Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla”, continua.

Ma l’abbiamo maltrattata e gli sforzi per trovare soluzioni concrete sono spesso frustranti e gli atteggiamenti che ostacolano le soluzioni vanno dalla negazione del problema, all’indifferenza, alla rassegnazione e alla fiducia cieca nelle soluzioni tecniche.

Inoltre la salvaguardia dell’ambiente non può essere separata dalla giustizia verso i poveri.

Francesco sostiene ancora che abbiamo bisogno di una nuova solidarietà universale e che serve una “conversione ecologica” per salvaguardare una terra che ci è stata donata per soggiornarvi.

Il primo capitolo riguarda la questione dell’acqua potabile, diritto umano essenziale.

Il secondo capitolo ci invita a considerare l’insegnamento biblico sulla creazione, sostenendo che scienza e religione possono dialogare.

Il terzo capitolo sottolinea la “radice umana” della crisi ecologica parlando di energia nucleare, biotecnologia, informatica, DNA e altre potenzialità.

Nel quarto e quinto capitolo si ribadisce l’importanza di un approccio integrale per combattere la povertà  e per prendersi cura della natura.

Francesco parla di “ecologia sociale”, ricordando paesi governati da un sistema istituzionale precario a costo delle sofferenze della popolazione.

Infine Bergoglio auspica una conversione ecologica che riconosca il mondo come dono ricevuto dall’amore del Padre.

La spiritualità allora deve incoraggiare a gioire profondamente ricercando la sobrietà senza essere ossessionati dal consumismo.

Nella parte conclusiva, secondo il Pontefice l’ecologia integrale richiede un atteggiamento diverso e più aperto del cuore  e propone due preghiere, una per la nostra terra e l’altra con il creato.

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Mauro Carabelli

Giornalista

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