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Milano si muove con #iRUN2: “sensibilizzare divertendosi”

colon

(di Stefania Re) È questo il motto di #iRUN2, iniziativa presentata martedì 8 settembre a Milano.

Gli esponenti delle varie associazioni promuoventi l’iniziativa si sono fatti ambasciatori di #iRUN2, campagna nazionale di sensibilizzazione alla salute, alla prevenzione e allo screening del tumore al colon retto. Organizzatore dell’evento è l’associazione no profit Podisti da Marte, che ha come obiettivo la generazione di attivismo: «coinvolgere persone e organizzazioni tramite il supporto a una buona causa», commenta Fabrizio Cosi, fondatore e presidente Podisti da Marte.

È bene evidenziare l’importanza della prevenzione, perchè lo screening permette di individuare in tempo sia le forme benigne di tumore, come polipi, anticipando eventuali complicazioni, sia le formule tumorali in uno stadio precoce.

Il test di screening è un semplice esame che si autosomministra a casa; consiste nella raccolta di un piccolo campione di feci e nella ricerca di tracce di sangue occulto (non visibile ad occhio nudo). Il programma di prevenzione è gratuito ed è organizzato dal servizio sanitario nazionale in favore di tutti coloro che hanno tra i 50 e i 69 anni. Il servizio è distribuito direttamente dalle farmacie, le quali forniscono i kit per lo screening. Dopo il primo esame, l’invito per gli over 50 si rinnova ogni due anni.

«Lo screening del tumore colon retto è l’ultimo nato rispetto agli altri programmi di screening. Prima del 2005 si può dire che non vi fosse alcuna attività organizzata a livello nazionale, oggi più del 60% del territorio nazionale è coperto. Purtroppo questa diffusione dei programmi è diseguale essendo molto più marcata al nord, dove più il 90% delle persone sono regolarmente invitate, rispetto il sud dove non si supera il 30%», dichiara il Direttore Osservatorio Nazionale Screening Marco Zappa.

La maratona, che arriverà nella regione Campania a novembre, si propone di diffondere il più possibile tra la popolazione i programmi di prevenzione, programmi ancora poco attivi al sud e nelle isole e a favorire l’educazione all’adesione all’invito.

«Prevenire i tumori del colon retto rientra in un più vasto argomento che riguarda corretti stili di vita», commenta Emanuela Anghinoni, presidente del Gruppo Italiano Screening Colonrettale, che aggiunge: «Fin da giovani è bene imparare a prendersi cura di sè. Non fumare, fare regolarmente un po’ di movimento e curare l’alimentazione».

Tema importante quello dell’alimentazione, come consiglia il professor Roberto Labianca: è bene fare una dieta che preveda un alto consumo di fibre (frutta e verdura), un ridotto consumo di grassi e carni rosse. Da limitare anche il consumo di alcool: si consiglia 1/2 porzioni al giorno per le donne e 2/3 porzioni al giorno per gli uomini. Tra i principali fattori di rischio, oltre ad una cattiva alimentazione e alla sedentarietà troviamo: l’età (il 90% dei casi di tumore viene diagnosticato dopo i 50 anni) e la genetica, che riguarda un numero limitato di casi, pari almeno al 10%.

Il tumore al colon retto è in assoluto il tumore più diffuso al mondo e con il più alto tasso di mortalità, solo nel 2014 tra la popolazione italiana si sono diagnosticati più 50.000 casi. Tra gli uomini si trova al terzo posto, subito dopo il cancro a polmoni e prostata, mentre tra le donne si colloca al secondo, preceduto da quello alla mammella.

Come si sviluppa il tumore del colon retto?

Il tumore del colon retto è dovuto alla proliferazione incontrollata delle cellule della mucosa che riveste l’ultima parte dell’intestino, che a partire da piccole escrescenze benigne dette polipi, si trasforma in un tempo più o meno lungo in forma maligna. Se diagnosticato precocemente, è quasi sempre possibile asportare il polipo maligno.

L’iniziativa è promossa dall’ Osservatorio Nazionale Screening (ONS) e dal Gruppo Italiano Screening Colonrettale (GISCoR). Sostenuta anche da La Gazzetta dello Sport e dal gruppo farmaceutico Roche. In occasione della tappa lombarda, l’iniziativa gode inoltre del patrocinio di Regione Lombardia e del sostegno di Rete Oncologica Lombarda (ROL).

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Mauro Carabelli

Giornalista

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