(di Rebecca Manzi) Più di 150 mila persone (record europeo di presenze per un concerto di un artista singolo).
Oltre 7 milioni e mezzo di incasso lordo (record assoluto, mai nessun artista italiano aveva raccolto così tanto per un evento di un solo giorno).
Sono questi i numeri che hanno reso indimenticabile “Campovolo 3.0 – La festa”, organizzato per festeggiare i 25 anni di carriera di Luciano Ligabue e tenutisi lo scorso sabato 19 settembre.
Il rocker emiliano si è sempre sentito a casa a Campovolo, aeroporto trasformato per l’occasione in un enorme area di 240mila metri quadrati, con un palco lungo 70 metri e uno schermo di 850 mq.
Una vera e propria festa, come reca il titolo del concerto, iniziata alle 15 del venerdì, con l’apertura dei cancelli e proseguita alla sera con la trasmissione sul mega schermo del film “Radiofreccia”, diretto da Ligabue e ispirato ad alcuni suoi racconti.
40 canzoni, per 3 ore e mezzo di concerto, i primi due album pubblicati dal cantante, Ligabue e Buon compleanno Elvis, suonati per la prima volta integralmente e con le band dell’epoca, oltre a una carrellata dei suoi maggiori successi, per finire con i più recenti.
Si parte da Balliamo sul mondo, passando per le più struggenti Non è tempo per noi, Piccola stella senza cielo, Leggero, le celebri Certe notti e Urlando contro il cielo per arrivare all’ultimo singolo A modo tuo (scritto per Elisa, presente al concerto) e concludere con Con la scusa del rock’n’roll.
Il videoclip di Buonanotte all’Italia, con le immagini delle persone che hanno reso grande il nostro paese che scorrono sullo schermo dietro a Ligabue, inclusi coloro che hanno segnato la vita del cantante (come il padre, scomparso prematuramente, o amici a cui ha dedicato canzoni) e lo spettacolo pirotecnico finale rimangono tra i momenti più emozionanti di Campovolo 3.0.
Ma, come ricorda sempre Ligabue al termine dei suoi concerti, “il meglio deve ancora venire”.